Una breve storia della Canapa
- Iacopo Grandi
- 18 mar
- Tempo di lettura: 4 min
Cosa sappiamo sulla provenienza della cannabis?
Sappiamo come viene usata oggi: in edilizia, medicina, settore tessile, come cibo e per scopi ricreativi.
Sappiamo che ci sono più di cento differenti cannabinoidi dai più svariati effetti, e che l’essere umano soprattutto è predisposto con recettori sensibili ad alcuni di essi.
Un erba ad alto fusto che produce un’immensa varietà di terpeni i quali da soli portano sollievo con incensi e aromi floreali.
Sappiamo che i problemi di: terreni inquinati, CO2, costi di materiale da costruzione, tumori, ansia, depressione, materiale tessile a basso impatto e malnutrizione potrebbero essere notevolmente ridotti SE…
La guerra ai mulini a vento
Nel 2024 la Germania ha parzialmente legalizzato la cannabis per uso ricreativo e prima di loro tra il 2001 ed il 2018 sono diversi gli stati che hanno depenalizzato o legalizzato la coltivazione e l’utilizzo di cannabis, tra cui l’Uruguay, il Canada e diversi paesi europei.
Guardandosi indietro da qui sembra che tutto vada nella direzione giusta, ma l’oppressione del proibizionismo degli anni del novecento ancora grava sulle spalle di chi si chiede come si sia arrivati ad un tale collo di bottiglia sulle informazioni storico-scientifiche di questa erba.
Prima del 2000 infatti non vi era una sola nazione al mondo in cui fosse legale coltivare o possedere cannabis a scopo ricreativo o per uso personale, finita sul libro nero delle droghe da combattere ed eliminare a vista.
Contadini, agricoltori, studenti, ma anche dottori e professori: per poco più di un secolo chiunque fosse stato “beccato” con uno spinello sarebbe stato additato come “drogato e nemico dello stato”, un male da evitare e denunciare.
Anni ed anni di condanne per ciò che faceva parte di cultura e tradizione almeno tanto quanto la birra.
Ma da dove si è originata esattamente questa pianta?
Filogenesi
Alcuni studi basati sull’orologio molecolare fanno risalire la separazione dell’”humulus”, il progenitore del luppolo, dalla specie cannabis addirittura a 27.8 milioni di anni fa, su un’altipiano roccioso all’ombra delle vette tibetane.
Questi studi si basano su calcoli e supposizioni che lasciano ampi margini di errore e così il ritrovamento più “certo” risale a 19.6 milioni di anni fa, anche se si continua solo abbondantemente a speculare.
Da quando appare per la prima volta tra le specie degne di domesticazione da parte dell’uomo?
Nel secolo XIX la cannabis ha subito una demonizzazione tale da farla sparire da tutti i libri di medicina su cui era stata per millenni!
Non si è nemmeno certi se questi millenni siano stati cinque, otto o addirittura dodici, si 12.000 anni, secondo alcuni studi, in cui l’homo sapiens sapiens ha domesticato ed iniziato a bioingegnerizzare questa pianta per le proprie agricolture, esattamente come successo per: artemisia, luppolo, grano e mais, principali membri della catena agricola umana dagli albori dell’agricoltura ed orticoltura stessa!
Essendo stata identificata come pianta asiatica sembra normale che la prima traccia assoluta di utilizzo di questa pianta risalga ad luogo del continente asiatico, anche se dall’altopiano del Tibet ad un’isoletta di un arcipelago fuori dalle coste del Giappone, le Oki Islands, sono almeno 4.000 chilometri di viaggio: come sia arrivata e come siano arrivati ad usare proprio la cannabis per tutti gli utilizzi che ne facciamo anche noi resta ancora da scoprire.
Come si è evoluta la coltura della cannabis?
Esattamente come ai giorni nostri sono arrivati i cinesi ed hanno creato un prodotto migliore e più proficuo destinato al sostentamento della popolazione: già nel 4.000AC, nella Cina dell’età della pietra, la cannabis era una delle 5 piante da granaglie più coltivata per la produzione di cibo.
Poco più di mille anni dopo, intorno al 2700ac, compare il primo testo medico che contiene la cannabis includendola in una lista di 50 erbe essenziali per la medicina tradizionale cinese.
Trascorsi alcuni secoli la vediamo apparire in testi sacri, quali bibbia, rig veda e perfino in geroglifici.
Addirittura, secondo la tradizione di una popolazione dell’Africa dell’ovest, in Mali, la cannabis sarebbe stata portata in dono sulla terra dai Nommo, antichi viaggiatori provenienti dalla direzione di Sirio. Questi sono i Dogon, e la loro storia è un capitolo a se.
In Europa pare essere vissuta anche una popolazione dalla dieta “vegetariana” che implementava la propria dieta con “latte e miele”: i Kapnobatai, che significa “coloro che camminano sopra/dentro le/il nuvole/fumo”; una nostra interpretazione è quella di una comunità hippie in un’area con un clima ideale quale l’antica Tracia, dove la possibilità di coltivare ed allevare era abbondante e poteva stabilirsi in pace.
Grazie alle moderne tecnologie di analisi sono poi stati condotti degli studi su alcuni monumenti e tra questi alcuni risultati hanno un po’ sbalordito gli studiosi, facendo esclamare un “ancora…” ai complottisti: le Caverne di Ellora.
Pare che tra i materiali di costruzione impiegati vi sia un “cemento” particolarmente resistente formato da: calcare, argilla ed un 10% di cannabis!!! Se confermato, tutte le speculazioni su terraforming e materiali da costruzione potrebbero tornare ad essere materia di studio, in quanto abbiamo una popolazione che creava templi in cemento resistente con una durabilità di almeno 1.500 anni!
Il miglior cemento venduto in edilizia ai giorni nostri garantisce una durata massima di 100 anni…
Negli ultimi anni qualcuno si è però mosso nella direzione giusta, ed il materiale da costruzione “hempcrete” da notevoli risultati per: resistenza, isolamento acustico, idrorepellenza e capacità ignifuga.
La cosa più vergognosa? La censura.
Quindi: come viene usata oggi la cannabis con tutta la nostra tecnologia, con 12.000 anni di esperienze ed evoluzioni convissute?
Peggio e meno.
Stiamo parlando di una pianta che può provvedere: cibo, combustibile, materiale tessile, materiale edile, materiale medico in quantità e per una varietà di mali inquantificabile; il tutto purificando i terreni da qualsiasi materiale nocivo e con emissioni NEGATIVE in quanto la cannabis DIVORA la CO2 per crescere meglio, forte e rigogliosa.
La cannabis, canapa o marijuana è la pianta miracolosa, l’albero della sapienza nel suo genoma femminile e quello della vita eterna nel suo genoma maschile.
Come il fuoco, siamo riusciti a fare nostro questo potere divino e la nostra responsabilità è quella di usarlo per migliorare l’umanità.
L’opinione pubblica sta lentamente ricominciando ad accettare l’immagine della cannabis, ed i governi stanno solo valutando come tassarne la produzione, ma un ritorno della cannabis come elemento di produzione principale sembra evidente e necessario, così che il ciclo millenario si possa concludere.
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